Scilipoti, avvio scoppiettante: gol, assist e tanta sostanza
Un gol, un assist, una minaccia costante per la difesa avversaria, tanta qualità e altrettanta sostanza: Enrico Scilipoti ha impresso un’impronta decisiva al match di sabato scorso tra il Bocale ADMO e il San Gregorio d’Ippona, componendo con Carbone e Secondi un trio offensivo a tratti devastante.
Se Secondi e Carbone hanno martellato fin dal calcio d’inizio la difesa ospite, che con enorme fatica riusciva ad ostacolare i loro tentativi, vacillando più volte, Scilipoti ha invece adoperato un metodo differente, studiando e prendendo le misure all’avversario nel primo quarto d’ora, divenendo nel resto dell’incontro semplicemente inarrestabile. Dal suo piede è nato l’assist per il vantaggio di Carbone; sempre lui ha ribadito in rete la bordata di Laurendi respinta dalla traversa. Ma non solo: per tre volte vicinissimo al gol personale e in altrettante circostanze ha fornito palloni perfetti che non sono stati sfruttati a dovere dai compagni. Detto in poche parole, la ‘Saetta’ si è abbattuta sulla difesa avversaria che già faticava a contenere gli altri due attaccanti; entrato in partita Scilipoti, il San Gregorio è crollato, salvo rimanere ad una distanza minima dal Bocale fino a 10′ dal termine a causa dell’imprecisione dei biancorossi.
Nella passata stagione, dopo un girone di andata trascorso quasi per intero in infermeria, Scilipoti divenne l’arma in più a disposizione di Lo Gatto per l’ascesa in classifica del Bocale, tra gol, ben 6, assist,un’infinità, e chilometri macinati sulla fascia, incalcolabili. Un feeling con il gol che si è rinnovato alla prima di campionato, ma anche una sintonia con Secondi e Carbone che promette bene. Questo il pensiero di Enrico Scilipoti sulla partita d’esordio, su Carbone e sulla qualità della squadra: “Contro il San Gregorio siamo partiti tutti un po’ contratti, ma dopo un quarto d’ora abbiamo preso le misure e siamo riusciti quasi subito a far gol; nel secondo tempo siamo andati decisamente meglio, eravamo molto più sciolti. Il gol non è una preoccupazione per me, se viene è meglio, soprattutto per la squadra, ma l’importante è che qualcuno riesca a segnare. Il soprannome di Ciccio Carbone, il ‘Toro’, è azzeccato: è una forza della natura, quando parte con il pallone e lo protegge non c’è modo di fermarlo, gli possono saltare addosso anche in due o tre che lui se li trascina dietro senza problemi. Quest’anno giocarsi il posto da titolare sarà dura, siamo in tanti e molto forti; meglio così per la squadra, ricca di qualità, per il mister che ha più scelta, ma anche per noi calciatori, perché c’è più competizione e questo ci fa bene, ci fa dare il meglio ogni giorno.”